BIMBI IN AMORE


Curate il bimbo che è in voi e diventerete adulti
   Tutti noi, dal punto di vista psicologico, abbiamo dentro un bambino un adulto e un genitore. Alcuni arrivano a 40 anni e sono ancora bimbi di cervello (addirittura vogliono vivere sempre con mamma e papa). Non sempre il cervello e il cuore crescono insieme col corpo, quindi matura non è la persona d’età ma di  esperienze fatte e ben assimilate. Ovvio gli anni servono ma molti sprecano il tempo, non è la quantità di anni vissuti ma la qualità con cui sono stati vissuti. Non è il pensiero della morte a spaventarci e neppure avere troppi anni, ma la possibilità di trovarci alla fine soli e senza affetti. Un anziano solo è come un neonato solo, la solitudine nasce dove non c’è amore.

   Il bimbo impara prima a ricevere: cure poppate coccole attenzioni pannolini, ma il neonato non sa ancora Dare. In amore molti rimangono a questi livelli infantili: sanno solo ricevere attenzioni complimenti regali sms panni puliti ecc … ma non sanno DARE, fanno fatica a chiede scusa per prima a salutare per prima ad aprirsi per prima. Chi sa solo ricevere rimane egoista e pensa solo a se stesso. Possiamo baciare una statua? No perché diamo il bacio ma non lo riceviamo, l’amore è come i polmoni, deve dare ma anche ricevere aria alla pari altrimenti si creano dei vuoti o ingolfamenti d’aria che soffocano l’anima.

   I bimbi in amore sono tantissimi, ahimé forse la maggioranza. Il bimbo è possessivo perché ha paura di perdere la mamma, è geloso perché insicuro che la mamma possa amare di più un altro fratello. Come il neonato senza la mamma molti senza l’amato si sentono morire (in casi patologici si suicidano o uccidono il compagno che li lascia). Il bimbo è viziato, l’amato bimbo è prepotente esigente persino indifferente. Dicono “ti amo” ma in realtà amano se stessi con il piacere e i servizi che tu fai e dai loro. Nel sesso il bimbo ti usa come oggetto (molti non fanno l‘amore ma si masturbano a vicenda, si usano), i corpi uniti, ma cuore e mente sono distanti e divise.

   I bimbi in amore non amano ma giocano ad amare. Attenzione però: la disgrazia dell’essere umano avviene quando smette di giocare perché perde l’infanzia, molti credono che diventare adulti è essere tirati e confondono la serietà con la rigidità. Il bambino gioca sul serio tanto che si arrabbia e litiga se non si va sul serio; il bimbo nel gioco esorcizza la crudeltà della vita perché nel gioco sa morire e sa trasformare un palo in un cavallo ecc. Il problema del bimbo è che lui per natura non sa distinguere la realtà dalla fantasia, per lui tutto è vero. Nel gioco della vita e dell’amore spesso facciamo lo stesso, allora si diventa ciarlatani.  Non si gioca sul serio ma ci si prende per il culo.

Il bambino è il Padre dell’umanità.
   Se in amore tutto inizia come un gioco, dobbiamo sapere che come la vita, l’amore è un gioco senza regole, ma non è permesso barare come in ogni gioco che si rispetti. La vita come l’amore ha dimensioni ironiche ed irreali per cui se perdiamo la capacità del bambino che fa di una scatola di cartone un palazzo d‘oro, allora soffriremo tantissimo con le delusioni. L’amore è una corda tesa tra illusioni e delusioni, solo la purezza di un bimbo sa attraversala senza cadere né farsi male. Disse Gesù: “Solo i bambini (di cuore) entrano in cielo”. Il cielo non è un luogo (è un archetipo psicologico) è uno stato d’animo, è la pienezza dell’io nella sua essenza. L’impasto per la felicità è avere il cuore di un bambino e il cervello di un adulto, allora si diventa angeli, cioè veri genitori amanti complici ed amici.

   La prima cosa che caratterizza un bimbo quando nasce è l’indipendenza (dall’utero), questa impronta lo segna per tutta la vita, ma subito soffre perché è in balia delle cure materne: si attacca al seno, poi al dito, poi al biberon , poi al giocatolo, poi a un libro, poi a un amico, poi alla macchina e alla fine si attacca alla persona amata (la mamma che aveva perso nel parto). Da un oggetto passa all’altro, come l’alpinista da sasso in sasso. Siamo sempre alla ricerca di questa sensazione totale di fusione assoluta che abbiam vissuto nel grembo (che ci sarà nel sesso) ma nello stesso tempo desideriamo l’indipendenza che però crea un vuoto di cui abbiamo paura. Vogliamo l’indipendenza ma ci attacchiamo a tutto ciò che ci fa star bene e ne diventiamo dipendenti, proprio questo avviene nell’amore. Ecco il contrasto patologico.

   L’innamoramento quindi è bisogno d’amore, non è la capacità di amare, non è amore, sono i primi passi che il cuore bambino dà, a carpon carponi, è l’illusione di un bimbo o bimba di 18 o di 38 o di 56 anni di aver trovato chi lo amerà per sempre senza condizioni e non lo abbandonerà, cioè colui che si assomiglia all’amore dei veri genitori. Il principe azzurro è il rospo del genitore che non ti rompe più nella tua libertà e ti concede spazi infiniti, invece …. Ahimé … nelle coppie spesso l’altro ti ama con possessività e ti fa di genitore in maniera sbagliata: non ti fa crescere ma ti rincoglionisce un‘altra volta (avete notato come le coppie agli inizi si trattano da bambini anche con le coccole, il modo di vezzeggiare tipo “coccola, bimba, cucciola” ecc … è un linguaggio bello, ci fa tenerezza, ma è una regressione psicologica). Se il vero amante non sa essere anche genitore, ti diventa padrone e te non più libero ma schiavo.

   L’innamoramento è la ricerca delle coccole perdute, dà gioie ma procura poi debolezza, come la digestione passa, se l’altro rimane in quel impegno tutto si appiattisce, il vero amante ti fa crescere, ti rende indipendente anche da lui (come un vero genitore con un figlio), altrimenti baciato il Principe dopo un po’ diventa un rospo (il rovescio della fiaba) e non vissero più felici e contenti; allora ci vien voglia di innamoraci di nuovo: un altro amante, un fiore, un sms di chissà chi e chissà dove. Con gli anni il bimbo che è in noi si ribella e vuole innamorarsi, spensierati, fare qualche birichinata, andare contro le regole, donde il rischio dei tradimenti di nascosto, quello spazio che la vita di coppia comune nega ed annega.

   L’amore vero è l’unico legame senza lacci, mentre matrimonio classico, fidanzamenti, storielle appiccicose, convivenza di comodità o meno, diventano spesso catene, perché sono legami dove s’infrange spesso l’intimità e la libertà dell’altro nel nome dell’amore, della dipendenza, del dono di sé cieco e assurdo. Le coppie oggi si pietrifica dal di dentro del loro rapporto, senza ossigeno si soffocano, rinchiusi in questo intimismo, come il serpente che alberga dentro di sé il proprio veleno e non crede di morire avvelenato, ma striscia sempre. “Amarsi non vuol dire guardarsi noi due negli occhi (chiusi in se stessi, egoismo a due) ma guardare insieme lontano in un orizzonte comune (aprirsi senza spaccarsi). Questa è la grande sfida della vita di coppia contemporanea e moderna.


   I figli sono la strada naturale attraverso la quale la coppia si apre, è un orizzonte comune, è finalmente l'amore che SI FA CARNE (come il cristo), è questo il messaggio del Dio (amore) fattosi carne, cioè la creazione, allora i due (la coppia) saranno una sola carne (il figlio). Ovvio l'essere umano oggidì non vive in una società che gli permetta un ambiente naturale (se rinchiudete un usignolo in gabbia non farà mai la covata, perchè non vuole che i suoi figli nascano prigionieri. Anche gli animali nello zoo si riproducono con difficoltà perchè non sono nel loro ambiente naturale), ragione per cui molte coppie hanno paura dei figli (privazione di tempo? più responsabilità? ma questi non sono inconvenienti per una prova d'amore come sono i figli, vero?), in fondo è l'istinto animale delle persone che li porta ad avere paura della famiglia naturale (madre+padre=figli e figlie) in mancanza di una sicurezza del futuro e di uno stress psicologico collettivo sociale.



Quando i bambini piangono

   Quando gli adulti sentono dire che la vita l’amore l’arte il lavoro il SESSO sono un GIOCO, si mettono PAURA … perché hanno perso la MAGIA dell’infanzia. Ripetiamo: molti pensano che il gioco sia una cosa poco seria, per ciarlatani, invece il gioco è il sapore della vita. Quante volte noi scherzando diciamo delle verità pesanti che non saremo capaci di dirle senza lo scherzo? Perché il gioco esorcizza la crudeltà della vita, i bambini sanno trasformare la realtà in un sogno finché dura: la scatola diventa un castello, il palo una spada, un bastone un cavallo, ma finito il gioco loro tornano alla realtà senza delusioni, sanno dare fine alle illusioni senza traumi. L’adulto prende alle volte l’amore il sesso troppo sul serio, in maniera maniacale, infatti finito l’amore si disperano, finito il sesso si deprimono. I bambini fondono realtà e fantasia ma poi hanno il potere di accettarle quando si dissolvono senza illudersi, mentre le persone cosiddette adulte il più delle volte vedono la realtà non per quello che è ma per quello che noi vorremmo che fosse.

   I bambini giocano a tutto tranne al sesso (è proibito per loro, tabù), al sesso non sanno giocare e non devono, perché essendo un tabù aspetta a loro scoprire questo gioco in maniera clandestina, figuriamoci se gli adulti che non sanno insegnare il sesso nella loro serietà lo accetteranno come un gioco (lo sapete che il 99% dei pedofili adesca i bambini proprio tramite il gioco? E siccome il bimbo è ingenuo ci casca sempre. Educare significa quindi prevenire i bambini da questi maniaci), non per caso nei rapporti sessuali degli adulti ce tanto ancora dell’infantilismo non ancora sfogato nella sfera dei giochi sessuali dei bambini. I bambini giocano ai ladri, a far i poliziotti, giocano a morire colpiti da pistole da veleni morsi di vipere, giocano a lottare con i  giganti, giocano a lavorare sodo …. Con il gioco esorcizzano il male, il sudore, la fatica, la morte … ma il sesso? NO, MAI. Non vi meravigliate quindi se spesso le persone adulte vivano il sesso sia come uno svago infantile, sia senza darne una ragione o, il che è peggio, come forme di compensazioni psicologiche donde le perversione, le fissazioni e le manie.


Quando i bambini fanno ohh!!!!.

   Quando eravamo bambini spesso ci chiedevano: “Cosa farai quando sarai grande?” … Per i bambini essere grande è giocare sul serio (fare il dottore, fare il pilota, fare l’attore, ecc). Nonostante passano gli anni ancora mi chiedo “cosa farò da grande?” Adesso vorrei diventare bambino, ma non nel senso di farmi la caca addosso, ma bambino nel cuore, nella voglia di vivere, nella capacità di meravigliarmi delle più piccole e semplici cose della vita. Il bimbo vede un cane e disse al padre: “Papa ecco, un cane, guarda guarda guarda guard…” …” sì va bene, basta, è un cane” rispose il padre, perché l’adulto ormai non vedeva niente di meraviglioso in un cane. Il mondo finirà non per la mancanza di meraviglie, perché il mondo è pieno di meraviglie, ma per la mancanza di persone capaci di meravigliarsi, per questa ragione i bambini sono la salvezza dell’umanità. Loro sanno di “Ohhh guardate un filo d’erba” … Se noi diciamo “Siamo scambisti, siamo nudisti, siamo per l'amore libero” ecco allora  (come disse la canzone di Povia) “i cretini fanno boh” … Diventare bambini, come disse Gesù, è riconquistare il regno dei cieli, cioè la purezza d’animo, la leggerezza del corpo, la forza dello spirito. Dobbiamo crescere di cervello, di conoscenza, ma di cuore dobbiamo resta BAMBINI  (ahimé oggi si fa il contrario:  di cervello si rimane sempre più chiusi piccoli, perché pieni di concetti ma non di conoscenza di se, mentre il cuore crede di crescere perché con le esperienze si indurisce e prende calli), il bambino non si scandalizza, il bambino pur malizioso non è maligno, perché la sua malizia non è morbosa.


   Noi crediamo che l'amore sia una parola, come dicono nel linguaggio semitico, arcobalenica, cioè può comprendere diverse significati e includere diverse sensazione e colori.... spesso però noi chiamiamo amore ciò che amore non è... come l'attrazione sessuale iniziale (che è puro istinto animale). Una cosa è dare tutto se stesso in una scopata, ma è una circostanza, un attimo, due ore.... ma amore è darsi tutto se stesso tutta la vita e questo avviene, appunto, nel trascorso di molti anni e solo lo puoi fare con una persona che condivida con te questa vita (il compagno, il partner, il coniuge, l'amato... chiamiamolo come ci pare); una persona può aver fatto sesso con tanti uomini, ma era  solo sesso, mentre l'amore magari l'ha fatto soltanto alcuni pochi, perché amore non è soltanto quando i corpi si uniscono, ma quando siamo capaci di sopportare i difetti dell‘altro, quando cerchiamo di ascoltare e comprendere l‘altro, quando mettiamo da parte il nostro egoismo per realizzare un sogno dell‘altro.  Il sesso però che viviamo con gli altri fa parte della nostra natura anche animale, della nostra bestialità, ma non senza dignità, perchè non lo facciamo privi di altre emozioni, sensibilità, passioni e piaceri che non necessariamente chiamiamo AMORE per convalidarle e sacralizzarle e sentirci senza colpa o sublimizzati nella nostra piccolezza umana e debolezza carnale, ma le chiamiamo semplicemente Emozioni. A nostro modo di vedere e vivere le emozioni, il  grande errore radica nel fatto di chiamare AMORE tutte le emozioni quando non lo sono (l'amore dura col tempo il sesso no, il sesso è questione di circostanze, di momenti, di situazioni, di attimi, di una serata, l'amore è per me un altra cosa).

   Amatevi gli uni sugli altri (come dicevano i figli dei fiori scimmiottando una frase evangelica: amatevi gli uni gli altri come Dio vi ha amato). Sesso e religione sono incompatibili (o pochissimo compatibili) ma il sesso e la promiscuità sono indispensabili, la religione No. Se per religione s’intende spiritualizzare l’umanità (renderla etere, cioè angelica) allora la RE-LIGIONE divide il corpo dallo spirito, il cielo dalla terra, l’uomo da Dio, l’amore dal sesso … e questo tipo di religione è politica, è falsificazione, è corruzione della materia nel nome di un falso ideale mentale (Re-ligione significa re-leggare, cioè UNIRE corpo ed anima, cielo e terra, uomo e Dio, sesso e amore, come ha fatto Gesù un Dio fattosi uomo, uno che ha insegnato che il cielo è sulla terra. Invece di Gesù cosa ha fatto l’impero romano? Una politica ed una ideologia sociale). Ecco perché Gesù disse: “lasciate che i bambini vengano a me (non perché dietro vengono le mamme da rimorchiare), perché loro sanno essere divini, puri, innocenti, essere umani e sanno fare OHHHHHHHHHHHH … che meraviglia.


La grande contraddizione
di divieto ai minorenni

   In moltissime chat e persino dei sociale network di grande spessore (come per esempio Facebook) abbiamo constatato con grande tristezza che il cuore e il motore della socializzazione o interazione è la ricerca di flirt appuntamenti al buio avventure sotto la vernice di amorose , insomma di sesso in parole povere!!!
    Ovvio essendoci dei minorenni in rete si cerca di vietare siano le immagini che i video pornografici. Il che come politica di protezione è più che giusta, ma ....

    l'educazione sessuale non si crea con il protezionismo o con il divieto, un leone in gabbia non è innocuo, continua ad essere ugualmente pericoloso, vietare non è altro che una gabbia che tiene al limite a bada le nostre pulsioni ed istinti naturali ma non li corregge non li forma non li educa e tanto meno li guida sulla retta via, anzi il leone diventa sempre più violento e represso.

   Vietare di vedere non fa altro che accrescere in noi il desiderio di scoprire quello che non si può vedere. Il divieto non è una formazione psicologica bensì una deformazione psichica.

   Piuttosto che vietare di vedere un filmini o una foto, il gusto sarebbe insegnare a vedere le cose, spiegare cosa c'è in quella foto, il perchè di certi comportamenti.
   Secoli di sacrocuorismo ci hanno ormai alienato a subire i divieti senza chiederci o esigere una ragione del perchè del divieto stesso. Ci hanno imposto il silenzio come una virtù devozionale. Il moralismo quindi gioca subdolamente con i veri valori umani rendendoli trappole per la coscienza e traumi psicologici, infatti spesso i più corretti sono di una superbia diabolica.


   La morale sessuale è in un vicolo cieco, perchè i morbosi e maniaci sessuale hanno come maestri e guide dei sessuofobici moralisti, ed ecco la follia: non si potrà mai curare nè guarire una mania con una fobia.

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